8 marzo FESTA DELLA DONNA Uguaglianza nella diversità e reciprocità

La festa della Donna

Festa della donna

Non è una festa a senso unico, ma comune, uomo e donna, secondo la legge di natura e il disegno di Dio. Gesù lo ha annunciato e testimoniato in tutti i modi: amore e unità fra uomo e donna, uguaglianza e reciprocità nella diversità.

S. Paolo è preciso: “Non c’è più giudeo né greco, non c’è più schiavo né libero, non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal 3, 28).

Il Vangelo di Gesù e l’esperienza apostolica lo dimostrano. E tuttavia nella storia di 20 secoli di cristianesimo c’è una dolorosa contraddizione: ci sono luci splendide di tante donne che hanno avuto esperienza di santità e di martirio, di sapienza e di dottrina, di carità e presenze veramente straordinarie, ricordate e venerate dalla Chiesa, ma pure un solco oscuro di scarso riconoscimento della dignità e dei diritti delle donne, formalmente apprezzate, ma di fatto discriminate.

La forza della tradizione giudaica e dei costumi pagani è rimasta come mentalità di fondo, dura a cambiare.

La “nuova evangelizzazione” e cioè il ritorno al Vangelo e alle radici del cristianesimo, ci invita a prendere coscienza di certi solchi della storia per saperli superare, con serenità e in verità, tutti, gerarchia e laici, uomini e donne, esclusioni o discriminazioni, senza negare o appiattire le differenze.

Si invoca “umanità”: è vero, bisogna riconoscere e rispettare il valore e la dignità di ogni uomo e donna, in una uguaglianza e reciprocità che valorizzino i diritti e i doveri di tutti. Questo è vero umanesimo.

Non è un discorso astratto o generico; è ben reale e preciso in ogni campo!

Nelle famiglie come nella società, nella scuola e nel lavoro, nella politica, sempre.

Ricordiamo un insegnamento di Benedetto XVI: “La corresponsabilità esige un cambiamento di mentalità riguardante, in particolare, il ruolo dei laici nella Chiesa che vanno considerati non come “collaboratori” del clero, ma come persone realmente “corresponsabili” dell’essere e dell’agire della Chiesa”.

La donna soprattutto, con un suo ruolo, che il Papa S.Giovanni Paolo II nel 1988, da definito “genio femminile”, che solo lei può dare, perciò unico, originale  e insostituibile, nella Chiesa come nella società.

Per questo Papa Francesco in questi giorni ha affermato che ha affermato che occorre integrare la donna come figura della Chiesa nel nostro modo di pensare.

Buona festa, dunque, a tutti, donne e uomini insieme, nel mondo e nella Chiesa!

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