GUARIRE MADRE TERRA

Guarire madre terra è importante; la comunità scientifica internazionale (Report Ipcc 2018) avverte il mondo: la terra è malata: inquinamento dell’atmosfera e delle acque, deforestazioni, rifiuti, armamenti, devastazioni … Alt! Bisogna fermarsi a riflettere per ritrovare il giusto equilibrio tra l’esasperazione del progresso e dei desideri umani e il benessere di tutti, con l’accumulo di ricchezza da parte di pochi e la miseria di troppi, e il lavoro, la salute, la vita garantita a tutti.

Progredire è giusto e bene, ma alla luce di valori e principi conclamati e condivisi. Siamo in tanti a riconoscerlo, ma ci sono silenzi, assenze, negazionismi inquietanti.

Dall’ONU in giù, sono tante le dichiarazioni solenni, i convegni e i patti internazionali e nazionali, ma ci sono riserve, ritardi e paure da superare. Anche la Chiesa, soprattutto dal Concilio in poi, ha alzato la sua voce autorevole. Al vertice la profetica Esortazione di Papa Francesco: “LAUDATO SI’” che dopo uno studio completo esorta tutti i responsabili, secondo le loro competenze, a passare ai fatti. E anche i ragazzi e i giovani si sono fatti sentire a livello mondiale con “Il venerdì per il futuro” – manifestazione in 130 Paesi della terra: milioni di giovani, con la sedicenne svedese Greta Thunberg, hanno gridato: “Salviamo la terra; rispettiamo la natura. Non rubateci il futuro”.

Li ascolteranno i potenti della terra?

Dal 3 al 14 dicembre 2018 i governi di (quasi) tutto il mondo si sono riuniti a Kotowice in Polonia per un vertice sul clima, al fine di stabilire le modalità attuative dell’accordo di Parigi 2015 “per contenere l’aumento della temperatura globale”.

Alcuni governi si tirano indietro, altri non onorano gli impegni presi. La Chiesa continua ad alzare la sua voce; e noi cristiani continuiamo a condividere le preoccupazioni e gli sforzi di tutti gli uomini che amano “sorella – madre terra” per un futuro sicuro e sereno. Prendiamo sul serio l’invito di Benedetto XVI a partecipare al dibattito ambientale: “La Chiesa ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico.

E facendolo deve difendere non solo la terra, l’acqua e l’aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di se stesso”.

(Caritas in veritate n. 51)

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