Domenica scorsa si è concluso in Vaticano il vertice della Chiesa, convocato dal Papa per affrontare in preghiera, penitenza e somma responsabilità il dramma doloroso e tragico degli abusi sui minori.
Un convegno dei Presidenti dei Vescovi del mondo, e di esperti, religiosi e laici, bagnato dalle lacrime di alcune vittime che hanno raccontato la loro umiliazione e la loro sofferenza: una presa di coscienza forte del dramma consumato.
È perciò un convegno segnato dall’orrore, dalla vergogna, dalla penitenza e dalla ferma volontà di “purificazione” della Chiesa. Un “segno” per la Chiesa, per sé e per tutto il mondo, inquinato in questo male, come documentato dall’ONU e da tante Organizzazioni internazionali e nazionali.
Nascosto, taciuto, glissato, tollerato? Su tanto male, non può calare il silenzio.
La Chiesa sta compiendo un immenso atto di misericordia: sì perché dobbiamo discernere il bene dal male, e chiamare il male per quello che è in tutte le sue varianti, e condannarlo con le sue conseguenze, e punirlo e abolirlo in tutte le sue implicazioni. E perciò incontrare, ascoltare, accompagnare le vittime perché, per quanto possibile, possano trovare conforto, equilibrio e serenità. E denunciare i colpevoli, chiunque siano, e quanti li coprono con la loro indifferenza, omertà, permissivismo. Hanno bisogno di capire la loro mostruosità, uscirne, per guarire dal loro male morale, psichico e spirituale.
E’ un immane gesto di “purificazione” che il Signore domanda a tutta la Chiesa, in questo tempo, e riguarda ciascuno di noi.
Il Papa ha concluso l’incontro con un discorso fermo, preciso e deciso, con otto punti di impegno, che diventeranno presto un documento, accompagnato da un vademecum.
Guida ragionata per aiutare i Vescovi a comprendere chiaramente i loro doveri e i loro compiti, nel prevenire e reprimere il male per tempo, nell’individuare i veri colpevoli di abusi di potere o impurità, nell’accompagnare le vittime nelle loro sofferenze, e nel promuovere maggior consapevolezza e responsabilità nella comunità e nella formazione dei preti nei Seminari.
Ci conforta il Papa con il suo “sentito ringraziamento a tutti i sacerdoti e ai consacrati che servono il Signore fedelmente e che si sentono disonorati e screditati dai comportamenti vergognosi di alcuni loro confratelli…”.
“E grazie anche ai fedeli che ben conoscono i loro bravi pastori e continuano a pregare per loro e a sostenerli”.