Ecco l’Agnello di Dio

SI PUO’ DIRLO, SENZA ESSERE PRETI, TRA LE VITE NASCOSTE DEI NOSTRI MALATI

Malattie e anzianità, per un ministro di Dio, sono un bel campo di servizio. E, per tutti, di crescita personale ed evangelizzazione. È la vita dei fragili che annuncia infatti la Parola di Dio.
Alcune persone ricevono la comunione a casa: sole, con qualche familiare o una badante; sedute o allettate; capaci o meno di parlare. I malati sono una forza per la Chiesa. In loro c’è Gesù sofferente. Portare loro conforto è un’opera di misericordia. Chi sapesse di qualcuno che non potendo muoversi desidera ricevere l’eucaristia, è bene se ce lo fa presente.
Vedi la sofferenza e provi compassione. Impari ad accettare di non poter risolvere i problemi; non hai rimedi da dare, ascolti solo il dolore che ti viene raccontato o ti si manifesta. Ammiri la dignità di chi tiene duro dove tu al suo posto non ce la faresti; o compiangi la disperazione di chi si sente inutile; e allora cerchi nel tuo bagaglio di fede un motivo di speranza. Facciamoci vivi, come possiamo, con i nostri malati. Anche solo per telefono.
Alcuni parrocchiani, dopo un apposito corso, sono stati “patentati” dalla nostra Diocesi come “ministri straordinari della comunione”. La portano ai malati.
Grazie, cari Angelo, Claudio, Giuseppe B., Giuseppe R., Ludmila, Luigino, Luisa, Miriam, Paolo e Renzo. Siete preziosi per quello che fate a nome della parrocchia.
Ora stiamo pensando di estendere la proposta ad altri. Per dare un ricambio, dove serve, e magari aumentare il servizio. E anche così “dare testimonianza alla luce”.

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