
GESU’ ESORCISTA
Una volta ascoltando Radio Maria rimasi stupito da uno delle persone che recitavano il Rosario collegate al telefono: nonostante gli inviti del presentatore pregava il Padre Nostro a modo suo concludendo la Preghiera del Signore con “Ma liberaci dal Maligno, amen”. In effetti, andando a leggere il Vangelo, sia in greco che il latino l’ultima parola può essere letta sia di genere neutro, il male, sia di genere maschile, il malvagio, il maligno. Non sono assolutamente un fan delle traduzioni fai da te: anche tradurre è un atto che riguarda la Chiesa, che è garante dell’Ispirazione dei testi biblici. Rimane la questione, particolarmente scomoda ai giorni nostri.
Papa Francesco viene spesso etichettato come un Papa moderno e attuale: qualche commentatore intelligente che non si accontenta della versione che danno i principali giornali ha sottolineato che mai come ai nostri giorni il Papa richiama l’attenzione sui pericoli dell’opera di Satana. Una delle tentazioni teologiche del ventesimo secolo fu quella di ridurre la figura del diavolo ad una rappresentazione fiabesca del male. Invece il Papa continua a richiamarci all’opera malvagia di questa persona, intelligente e potente che vuole allontanarci da Dio. Gesù non si limita a richiamare le persone indicando loro il bene: lotta con fermezza contro gli spiriti impuri che abitano alcune delle persone che incontra perché la venuta del Regno di Dio comporta anche la liberazione dal male, la liberazione dal Maligno.
Lo sguardo sulla nostra vita cambia se la concepiamo non come una fatica per affrontare le cose negative bensì come una lotta contro “un uomo forte e bene armato”, più forte di noi, che da soli non possiamo sconfiggere: capiamo che abbiamo bisogno di essere liberati. Quanta gente ne ha bisogno! Il mondo è pieno di persone convinte che la loro vita sia triste, segnata dalle divisioni e dalla solitudine per questioni di sfortuna o di destino: non credono che nella loro vita possa entrare la salvezza di Cristo che scaccia il male, che ricompone le divisioni e sana le ferite. Forse non sono mai riuscite a vedere questo effetto sanante nella vita delle persone che si dicono cristiane, o perché non sanno esprimerlo, oppure perché ci sono cristiani, convinti di essere tali ma se si chiedesse loro come e quando sono stati salvati, come e quando il Signore è entrato nella loro vita e ha scacciato il male con autorità, forse non saprebbero sa dire.
Questa è la sfida dei cristiani del 21^ secolo. Testimoniare la salvezza.
Tratto da “L’eco di Asseggiano” n. 1594, www.parrocchiasseggiano.it