UN CAMMINO CON GESU’ FINO A GERUSALEMME
L’annuncio del Regno di Dio non è seguito un trattato che spieghi cosa esso sia. Ci sono invece discorsi in parabole e miracoli che esprimono l’avversarsi della presenza di Dio che regna in mezzo al suo popolo. Similmente, il Vangelo di Domenica pone la questione della fede, che vacilla durante la tempesta mentre Gesù dorme: gli apostoli sono sgomenti, Gesù evidenzia la loro mancanza di fede, ma cos’è la fede?
Anche qui non dobbiamo aspettarci una risposta teorica, un trattato, ma ancora una volta un cammino, incontri ed eventi che dipingono questa virtù umana e teologale unite tra loro. Sicuramente il Vangelo di domenica serve ad escludere un atteggiamento molto ricorrente ai nostri giorni: che la fede possa essere un generico “ credere in qualcosa”. Non basta. Si tratta di credere che la presenza di Dio, creatore dell’universo, onnipotente, senso della vita che tante volte ci pare di intuire in maniera confusa si concentri in quella persona che cammina in testa ad un gruppo chiassoso.
Così la donna con le emorragie e Giairo sono descritti come icone dei credenti in cammino con Gesù la cui fede viene messa alla prova portata a maturazione. Avere fede significa riporre la propria speranza di bene nella persona di Gesù, non in una generica forza invisibile che abita l’universo. La sfida diventa credere che Gesù è il Salvatore. In tanti si accalcano attorno a Gesù come si farebbe ressa per accostarsi ad un personaggio famoso. La folla preme, dice Sant’Agostino, la fede tocca.
Anche in una comunità parrocchiale, in una assemblea domenicale può verificarsi quanto ascoltiamo nel Vangelo: che qualcuno si renda conto che quel Gesù che ha dinanzi, che viene presentato forse con abitudine nella Messa, è proprio lui che ha il potere di salvare la nostra vita, di darci ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Non resta che seguirlo nel cammino fino a Gerusalemme.
Tratto da “L’eco di Asseggiano” n. 1615, www.parrocchiasseggiano.it