
GESU’ GUARITORE
Il Vangelo di Marco prosegue nel raccontare la prima giornata di Gesù: alla sera, terminato l’obbligo del riposo del sabato, portano a casa di Pietro, dove abita Gesù, tutti i malati. Anche la famiglia di Pietro è colpita dalla malattia: la suocera è a letto con la febbre.
Il Papa per la prossima giornata del malato ci ricorda che «il Vangelo, mostrando che le guarigioni operate da Gesù non sono mai gesti magici, è sempre il frutto di un incontro, di una relazione interpersonale, in cui al dono di Dio, offerto da Gesù, corrisponde la fede di chi lo accoglie, come riassume la parola che Gesù spesso ripete: “La tua fede ti ha salvato”».
La cosa più intelligente da fare, in un momento difficile come la malattia, specie se grave, è stare uniti a Gesù. A volte, tuttavia, prevale timore o imbarazzo: ormai poche persone chiedono il sacramento dell’unzione dei malati per i loro cari, e spesso cercano di farlo proprio alla fine, quando non sono più coscienti, quasi che questo gesto di preghiera e di affetto potesse essere traumatico. In realtà non è il gesto ad essere traumatico, ma noi che viviamo con la testa nella sabbia e non siamo abituati a fare i conti con la sofferenza, la malattia e la morte.
Essere presi per mano da Gesù, invece, è una esperienza di grande consolazione che è liberamente e gratuitamente alla portata di tutti. A noi rimane solo da prendere questa mano e lasciarci afferrare saldamente. […]
Tratto da “L’eco di Asseggiano” n. 1595, www.parrocchiasseggiano.it