
COLUI AL QUALE SI PERDONA POCO, AMA POCO
Così Gesù si rivolge al fariseo che lo aveva invitato a pranzo e che non aveva esitato a giudicare con sprezzo la donna peccatrice che si era gettata ai piedi del giovane Maestro di Nazareth. Quella povera donna portava su di sé, cucita nella carne ferita dal peccato, un’etichetta vergognosa, la sua storia e le sue scelte saranno state sulla bocca di tutti, oggetto di “gossip”. Il peccato sfigura la bellezza della nostra somiglianza con Dio ma di certo non annulla la nostra dignità. Le porte della sua casa sono aperte sempre, va in cerca della sua “pecorella” sperduta, non esita ad accogliere con gioia quel figlio pentito che torna tra le braccia amorevoli del Padre anche se “puzza” come i porci che si era ridotto a pascolare per “sopravvivere”.
Il tempo di Quaresima è come un grande ritiro spirituale che vive la Chiesa, per purificarsi e rinnovarsi, per rimettere al centro il Crocifisso Risorto e lasciarsi da Lui riconciliare e rivitalizzare. Potremmo dire che la Quaresima è il momento più adatto per riscoprire la bellezza del sacramento della Riconciliazione (confessione), seguendo l’invito di san Paolo: “lasciatevi riconciliare con Dio” (2Cor 5,20).
L’esperienza del perdono ogni volta che ci accostiamo a questo sacramento è un’esperienza pasquale: il peccato sterilizza, intristisce, sotterra il dono che siamo; nelle parole “io ti assolvo dai tuoi peccati” è il Signore Risorto che ti scuote dal torpore, ti ridona fecondità, gioia, ti prende per mano sciogliendoti dalle zavorre che ti affondano nelle sabbie mobili del male. Perché privarci di questo dono? Tutti abbiamo bisogno di risollevarci dalle nostre cadute, o meglio di essere risollevati, partendo dal riconoscimento dei nostri peccati e dalla confessione con umiltà innanzi al sacerdote, strumento che il Signore ha scelto per farci dono della sua misericordia; c’è poi il momento della “soddisfazione”, ossia dell’impegno alla conversione e a porre rimedio alle conseguenze che il peccato porta con sé; infine l’assoluzione, Dio stesso che ti dice “io ti assolvo dai tuoi peccati”, ti sciolgo dalle catene di schiavitù del peccato perché tu possa rivivere quella vita nuova dei Figli di Dio.
Don Massimiliano