Un passo in più

Oggi si celebra l’incontro mondiale delle famiglie. Ecco soltanto alcuni passaggi del discorso di apertura dell’evento di papa Francesco:

Per questo ora mi rivolgo sia a voi qui presenti sia agli sposi e alle famiglie che ci ascoltano nel mondo. Vorrei farvi sentire la mia vicinanza proprio lì dove vi trovate, nella vostra concreta condizione di vita. Il mio incoraggiamento è anzitutto proprio questo: partire dalla vostra situazione reale e da lì provare a camminare insieme: insieme come sposi, insieme nella vostra famiglia, insieme alle altre famiglie, insieme con la Chiesa. Penso alla parabola del buon samaritano, che incontra per strada un uomo ferito, gli si fa vicino, si fa carico di lui e lo aiuta a riprendere il cammino. Vorrei che proprio questo fosse per voi la Chiesa! Un buon samaritano che si fa vicino, vicino a voi e vi aiuta a proseguire il vostro cammino e a fare “un passo in più”, anche se piccolo. E non dimenticare che la vicinanza è lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza. Questo è lo stile di Dio …

Mi ha molto consolato quando avete spiegato il motivo che vi ha spinto a far battezzare i vostri figli. Avete detto una frase molto bella: “Nonostante gli sforzi umani più nobili, noi non ci bastiamo”. È vero, possiamo avere i sogni più belli, gli ideali più alti, ma alla fine scopriamo anche i nostri limiti – è saggezza conoscere i propri limiti –, questi limiti che non superiamo da soli ma aprendoci al Padre, al suo amore, alla sua grazia. Questo è il significato dei sacramenti del Battesimo e del Matrimonio: sono l’aiuto concreto che Dio ci dona per non lasciarci soli, perché “noi non ci bastiamo”. Quella frase, ha fatto tanto bene sentirla: “Noi non ci bastiamo”…

Cari amici, ogni vostra famiglia ha una missione da compiere nel mondo, una testimonianza da dare. Noi battezzati, in particolare, siamo chiamati ad essere «un messaggio che lo Spirito Santo trae dalla ricchezza di Gesù Cristo e dona al suo popolo» (Esort. ap. Gaudete et exsultate, 21). Per questo vi propongo di farvi questa domanda: qual è la parola che il Signore vuole dire con la nostra vita alle persone che incontriamo? Quale “passo in più” chiede oggi alla nostra famiglia? Alla mia famiglia: ognuno deve dire questo. Mettetevi in ascolto. Lasciatevi trasformare da Lui, perché anche voi possiate trasformare il mondo e renderlo “casa” per chi ha bisogno di essere accolto, per chi ha bisogno d’incontrare Cristo e di sentirsi amato. Dobbiamo vivere con gli occhi puntati verso il Cielo: come dicevano i Beati Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi ai loro figli, affrontando le fatiche e le gioie della vita “guar-dando sempre dal tetto in su”.

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