8 settembre 2019. Il racconto del prof. Roberto Stevanato
Eccellenza, cari sacerdoti, amici parrocchiani di Gazzera, cari ragazzi,
Gazzera è stata la prima parrocchia istituita in questo territorio, dopo secoli, assieme a quella di S.Antonio di Marghera, nel 1946.
Ma mentre per Marghera le motivazioni per la creazione della nuova parrocchia erano chiare – nuova Città giardino, sorta dal nulla e divenuta in pochi anni molto popolosa e quindi bisognosa di assistenza spirituale – quali erano le motivazioni per istituire la nuova parrocchia di Gazzera?
I motivi si possono riassumere in due parole: Maria Ausiliatrice.
Agli albori della Parrocchia

Per comprendere a fondo il perché di ciò è necessario fare un balzo indietro di… mille anni.
Gazzera, o più precisamente le sue due componenti Brendole e Parlan (quest’ultima comprendente il centro Gazzera e circa metà di via Asseggiano) avevano già una loro determinazione geografica e sociale prima dell’anno Mille, dato che nel 994 furono dono dell’imperatore Ottone III a Rambaldo II dei conti di Collalto. Nel 1010, quindi 16 anni dopo, lo stesso Rambaldo II fece dono di alcuni suoi possedimenti in Brendole, e quindi di parte del manso regale, al Monastero femminile di San Zaccaria di Venezia
Da allora le notizie si fanno più precise e numerose: sappiamo che queste terre erano fertili e proprietà di conventi, monasteri, scuole e confraternite. Solo in piccola parte erano in mano di privati facoltosi. La gente viveva del duro lavoro dei campi e abitava per lo più nei casoni fatti di fango e paglia, in promiscuità con gli animali, in condizioni igieniche difficili.
Nel 1315 vennero censiti i due Commun di Brendole e Parlan, quindi due comunità che avevano una loro struttura sociale, con a capi i meriga, che avevano, fra l’altro, il compito di mantenere in ordine strade e ponti.
Dopo i saccheggi e le distruzioni dei lanzichenecchi della lega di Cambrai, nel 1513, anche in queste zone sorsero dimore patrizie, ville con barchessa ed oratorio. Gli oratori furono anche oggetti di visite pastorali del vescovo di Treviso da cui questo territorio dipendeva per gli aspetti religiosi.
Abbiamo notizia di cinque ville con altrettanti oratori, dei quali solo tre conservati sino ad oggi.
La nascita dell’oratorio e della Curazia

L’oratorio che divenne importante riferimento religioso della comunità fu quello di san Francesco al centro Gazzera, perché i proprietari, signori Paganello, lo tennero a disposizione del popolo per poter beneficiare di alcuni privilegi (altare privilegiato, Via Crucis, ecc).
La comunità cristiana della zona era molto attiva e da tempo chiedeva che nell’oratorio si celebrasse almeno la Messa la domenica perché, soprattutto d’inverno, era disagevole raggiungere la parrocchiale di S. Lorenzo.
Il vescovo di Treviso concesse finalmente la celebrazione della Santa Messa a cura di un cappellano di San Lorenzo allo scopo nominato, il quale un paio di giorni la settimana curava anche la confessione dei fedeli, l’insegnamento della Dottrina Cristiana, gli incontri con le famiglie cristiane.
E fu sempre per la forte pressione dei cristiani del luogo che nel 1926, ci fu l’istituzione della Curazìa di Gazzera, un primo passo per la creazione della nuova parrocchia, per decisione dell’allora vescovo di Treviso Mons. Giacinto Longhin.
Quando il traguardo sembrava oramai raggiunto, una nuova situazione sconvolse i piani: nello stesso anno il comune di Mestre, assieme a quelli di Chirignago, Zelarino e Favaro e ad una parte del comune di Mira, venne inglobato nel Comune di Venezia e l’anno seguente, nel 1927, anche le relative parrocchie passarono sotto il Patriarcato di Venezia. Della curazìa più non si parlò, perché il Patriarcato si trovò ad affrontare enormi ed inaspettati problemi, conseguenti l’allargamento della diocesi. Infatti i sacerdoti che prima facevano capo alla diocesi di Treviso volevano rientrare nella loro diocesi di origine, mentre il Patriarcato di Venezia non aveva disponibilità di sacerdoti da inviare in terraferma e quei pochi erano riluttanti a trasferirsi in campagna.
È in questo contesto storico, quando tutto sembrava perduto, che la comunità cristiana di Gazzera trovò la forza di reagire in modo sorprendente ed efficace.
Era allora cappellano delegato per Gazzera don Augusto Marcon, prete di grande fede, molto amato dai fedeli perché parlava al loro cuore con linguaggio e comportamenti semplici, non disdegnando le barzellette, qualche partita a briscola e un buon “goto”.
Il sogno
Nel periodo pasquale del 1929, una fervente fedele molto attiva nella comunità, Teresa Barbirato, fece un sogno che la sconvolse: Maria Ausiliatrice le chiedeva di venire alla Gazzera. Ne parlò con i famigliari, poi con altre donne e quindi con don Augusto… ben presto tutto il paese ne venne a conoscenza.
In quell’anno venne beatificato Giovanni Bosco, molto fedele all’Ausiliatrice. Don Augusto ne era entusiasta. Le coincidenze erano forti e forse un segnale esplicito per porre questa comunità sotto la protezione dell’Ausiliatrice. L’idea venne immediatamente condivisa da tutti e per dare consistenza tangibile alla decisione, si aprì una colletta per raccogliere i danari con i quali acquistare, con l’autorizzazione del parroco di san Lorenzo mons. Vianello, una piccola statua della Vergine Ausiliatrice dei Cristiani da porre all’interno del piccolo oratorio di san Francesco.
Furono raccolte 2000 lire; la maggior parte della gente contribuì con 5 o 10 lire, a seconda delle limitate possibilità di ciascuno, ma qualche famiglia danarosa contribuì anche con 100 lire e 100 lire vennero elargite anche da don Augusto Marcon. Con quella somma venne ordinata ad Ortisei una bella statua della Madonna di dimensioni quasi naturali.
Quando il parroco venne a sapere della grandezza della statua, propose che dovesse avere più idonea collocazione nel grande Duomo e non nella minuscola chiesetta di Gazzera. Si dovette immediatamente ricredere per la reazione forte e compatta di tutti gli abitanti di Gazzera: l’Ausiliatrice era un desiderio dei credenti di Gazzera perché volevano fosse loro patrona, l’avevano pagata con i loro denari e doveva essere venerata nell’oratorio di Gazzera!
Il parroco si arrese alla determinazione della comunità locale; si giunse all’accordo che la statua sarebbe arrivata in Duomo e esposta alla venerazione dei fedeli sino alla domenica successiva, quando con processione solenne sarebbe stata portata alla Gazzera.
L’arrivo della statua

Mentre il parroco invitava alla programmata processione le vicine parrocchie di Chirignago e Zelarino e le comunità religiose presenti nel territorio, la comunità di Gazzera non si risparmiò per organizzare l’evento.
Domenica 8 settembre 1929, esattamente 90 anni orsono, dal Duomo di San Lorenzo di Mestre si incamminò una lunga processione al centro della quale troneggiava la bella immagine dell’Ausiliatrice sopra un carro drappeggiato per l’occasione e trainato da una squadriglia di superbi cavalli bianchi.
Facevano da guardia d’onore al carro un drappello di paggetti in costume, i carabinieri in uniforme e le camice nere con l’orbace (eravamo in pieno regime fascista). Precedeva il carro la nuvola bianca di Figlie di Maria bianco vestite usando per l’occasione i vestiti da sposa di mamme e nonne. Un gruppetto di bimbe bianco vestite spargeva la strada di petali di fiori. Seguivano i sacerdoti con i paramenti e la banda cittadina che accompagnava la processione con un repertorio di musiche preparate per l’occasione.
Seguiva il carro una grande folla, nel mezzo della quale sventolavano i labari delle Congregazioni e delle Associazioni cattoliche. Le case lungo la strada avevano addobbato i balconi con drappi, fiori, immagini sacre e ceri.
Arrivata in centro Gazzera l’immagine dell’Ausiliatrice venne posta su di un altare predisposto allo scopo, nella piazzetta (ora scomparsa) davanti le arcate della storica barchessa di villa Paganello, ove si svolse la celebrazione accompagnata dall’omelia di mons, Vianello che illustrava il forte significato dell’evento.
Poi lo stesso mons. Vianello lesse in modo solenne la dedicazione di queste terre all’Ausiliatrice:
In / questo giorno solenne / sacro alla Natività di Maria / il popolo della Gazzera di Mestre / Lei invoca Ausiliatrice dei Cristiani / Regina delle Vittorie / al materno patrocinio della Benedetta / affidando / la memoria gloriosa dei figli di questa terra / sull’altare della Patria sacrificati / nell’immane conflitto europeo / dall’alba radiosa del MCMXV / al fulgido tramonto del MCMXVIII. / Clero Autorità Popolo / a perenne ricordo. / Can.co Mario Vianello Arciprete.
/ Gazzera di Mestre 8 settembre 1929.
Gazzera si era consacrata alla Vergine Ausiliatrice dei Cristiani. E ogni anno sino ai nostri giorni, con solo qualche interruzione, in occasione della festa dell’Ausiliatrice il 24 maggio, la domenica l’immagine della Vergine viene portata in solenne processione lungo le vie di Gazzera.
Il desiderio di avere una Parrocchia
Ovviamente da quel giorno divenne più forte la richiesta di istituire la parrocchia, le premesse c’erano tutte: una comunità cristiana forte e decisa nel volere la parrocchia, un luogo di culto (l’oratorio di san Francesco, messo a disposizione della comunità senza condizioni dai proprietari), la patrona (Maria Ausiliatrice). Le mezze promesse da parte del Patriarcato non mancarono, anche se veniva chiesto di pazientare per altre priorità; e Gazzera pazientò, ma un altro evento inaspettato rallentò le decisioni: lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Si dovette aspettarne la fine, ma anche in questo caso la comunità di Gazzera non si arrese ed in pieno secondo conflitto mondiale diede vita, il 19 marzo 1945, alla Scuola materna di Gazzera in locali del piano terra di villa Paganello messi a disposizione delle suore Mantellate dell’Istituto san Gioacchino di Mestre. Ora la comunità poteva vantare anche di avere una Scuola materna: mancava solo la parrocchia!
Il 25 aprile 1946, ad un anno esatto dalla conclusione del tremendo conflitto, venne finalmente istituita la parrocchia di Gazzera dedicata a Santa Maria Ausiliatrice.

AVE O MARIA
PIENA DI GRAZIA
AUSILIATRICE DEI CRISTIANI
VERGINE E MADRE
FIGLIA DEL TUO FIGLIO
NOI FEDELI DI GAZZERA
TI SUPPLICHIAMO
DI VOLGERE IL TUO SGUARDO
BENEVOLENTE
VERSO QUESTA TUA COMUNITÀ
CHE QUI TI HA VOLUTA E ONORATA
E DI INTERCEDERE
PRESSO IL TUO FIGLIO GESÙ
PERCHÉ LA PROTEGGA IN PACE E SERENITA’
AVE O MARIA
PIENA DI GRAZIA