Con questa festa si compie il Tempo di Natale e comincia il tempo liturgico Ordinario.
“Si compie” non significa “è finito” e si mette da parte. Significa che il Regno di Dio è “tra noi” perché Gesù è venuto e resta con noi.
Dopo il silenzio di Nazareth, in cui “è cresciuto in età, sapienza e grazia”, all’età legale Gesù inizia la sua predicazione in Palestina, proprio con il Battesimo sulle rive del Giordano – un segno penitenziale, predicato da Giovanni il Battista, per preparare i cuori all’ascolto di Gesù. E Gesù parte proprio da questo segno, in cui il Padre lo rivela come “il Figlio prediletto; ascoltatelo!” E noi lo ascoltiamo: anche noi siamo partiti con il Battesimo, il sacramento con cui Gesù ci dona “la vita eterna” per la sua morte e risurrezione (la Pasqua).
Per questo siamo felici oggi di accogliere e benedire i bambini battezzati nei cinque anni precedenti. Con loro riviviamo e rinnoviamo gli impegni del nostro Battesimo; non è un evento del passato, di cui non ricordiamo magari neanche le data, ma è un fatto sempre attuale che ha trasformato la nostra vita, dandoci una nuova identità.
Infatti siamo:
– Figli di Dio – perché partecipi della sua natura divina e suoi “fratelli affidati alla beata maternità di Maria.
– Fratelli di ogni uomo – perché tutti amati e chiamati alla salvezza in Cristo.
– Tempio dello Spirito Santo che opera in noi, come in Gesù, facendoci membra vive del suo Corpo che è la Chiesa.
– Eredi del Cielo – è questa la nostra “beata speranza”: non siamo nati per morire, ma per vivere in Dio, che è Padre che ci conosce e ci ama da sempre e per sempre.
Sono questi i doni che ci ha portato Gesù con il suo Natale, che non sono “beni di consumo” che si usurano nel tempo. Restano perciò le caratteristiche della nostra più vera carta d’identità, che vanno “oltre” quelle della carta anagrafica. Le ricordiamo con gioia, nel desiderio di rendere più solida la nostra convinzione e la nostra coerenza. Non è poesia, non è teoria, è vita! per cui Gesù ha dato la Sua, perché “la nostra gioia sia piena”.