
È venuto a trovarci in questi giorni un pensionato – anonimo – per dare alla CARITAS parrocchiale un contributo, frutto dei suoi risparmi.
Mentre lo ringraziavamo, ci ha raccontato che era capitato un lunedì pomeriggio in canonica per un suo problema e ha visto tante persone che chiedevano ai nostri volontari della CARITAS la “spesa” a seconda delle loro necessità; tutto in clima di cordialità, con ordine e discrezione. Ha visto, ha cercato di capire e ne è rimasto colpito. Il pensionato se ne è andato, lasciandoci l’offerta e questa semplice testimonianza. Da parte nostra un grande ringraziamento a Dio che libera e apre i nostri cuori, all’offerente e ai volontari della Caritas che, senza saperlo, hanno testimoniato la loro opera.
E noi ne facciamo qualche considerazione, per arricchire le nostre “povertà”:
– Contano più i gesti, fatti con amore, che non le parole: l’agire dei volontari, l’offerta del pensionato, i nostri gesti fatti “nel segreto”
– L’importante è “saper vedere” per “poter capire” e “voler agire”: liberiamoci dall’indifferenza che guarda solo a sé, dalla superficialità che non va al profondo, dalle discriminazioni che dividono.
– La Quaresima non sia tempo “vuoto” ma pieno di bene desiderato, capito e voluto, operato con semplicità, “nel segreto” dice Gesù.
In concreto
– collaboriamo con la CARITAS, dando una mano ai nostri volontari: se vi è possibile, parlatene a Miriam e Giuseppe, Giuliana e Claudio, ecc.
– provvediamo alla sua DISPENSA, portando i VIVERI con la nostra “borsa” in chiesa, come in Avvento, o con le offerte per acquistarli, o per pagare bollette, medicine, ecc.
– portiamo a Pasqua le CASSETTINE “un pane per amor di Dio”, per i poveri delle Missioni in Africa.
– Continuiamo a sostenere il PROGETTO GEMMA per amore della vita che nasce.
E poi… ciascuno di noi e le nostre famiglie, sanno VEDERE – CAPIRE e AGIRE quando il Signore mette sulla loro strada qualcuno nel bisogno, e ricorda: “Qualunque cosa hai fatto al tuo fratello… l’hai fatto a me!”