
Le luci si sono spente sul magnifico scenario delle GIORNATE MONDIALI DELLA GIOVENTU’ con il Papa a Panama; i giovani sono tornati ai loro Paesi portando un ricco messaggio per loro; non esclusivo, ma per tutta la Chiesa e per tutti gli uomini. Tanto ricco che ci è difficile anche solo sintetizzarlo, ma ne vogliamo trovare la “chiave” per entrarci. Il Papa stesso ce la porge, guardando al SI di Maria: “Giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio”. “Non siete in sala di attesa, ma già protagonisti”. Il vostro futuro ha già a che fare con il vostro presente. Non siete in attesa della vostra ora, e intanto ci inventiamo o vi inventate un futuro igienicamente ben impacchettato e senza conseguenze, ben costruito e garantito con tutto “ben assicurato”.
No, questa è una “finzione” della gioia. E’ un “tranquillizzante”… Siamo in gioco tutti, giovani, adulti, anziani. Ci vuole ascolto e scambio tra le generazioni, perché abbiamo bisogno gli uni degli altri per favorire canali e spazi per coinvolgerci per costruire il domani già da oggi.
Ma bisogna “innamo-rarsi di Cristo”. E’ questo amore che “vi fa alzare al mattino e vi sprona nei momenti di stanchezza, che vi spezzerà il cuore e che vi riempirà di meraviglia, gioia e gratitudine”.
L’amore di Cristo “non è un «frattanto» nella nostra vita, qualcosa di passeggero: è la nostra vita”. E il Papa ha concluso la sua omelia di commiato: “Volete vivere la concretezza del suo amore? Il vostro SI continui ad essere la porta di ingresso affinché lo Spirito Santo doni una nuova Pentecoste al mondo e alla Chiesa.
La “chiave” il Papa ce l’ha data; a noi “entrare” in questa logica d’amore.