Da 90 anni celebriamo in festa MARIA, sotto il bel titolo di Ausiliatrice, venerandola come Madre che Gesù ci ha donato sulla croce.
E Maria, con gesto materno, ci offre il suo figlio Gesù, il Signore risorto, che ci porta la pace, la pienezza del bene.
Ce lo ispira lo Spirito Santo, inviato dal Padre, perché viviamo sempre in comunione con Dio, tra di noi e con la natura.
Maria così diventa la mediatrice di questo continuo scambio di grazia: la nostra Ausiliatrice, Colei che ci aiuta a comprendere questo amore divino, superando le difficoltà che troviamo nelle nostre vicende umane. Fare festa a Maria Ausiliatrice significa allora ringraziare Dio che ce l’ha donata, e riconoscere quanto e come Maria ha potuto, per divina chiamata, collaborare al disegno di Dio per la nostra redenzione. E’ la pace, quella vera, “non quella che ci dà il mondo” (come dice Gesù), quando opera “come se Dio non esistesse”. Un mondo senza Dio è come vuoto, triste, sempre più complicato, e senza speranza. Gli uomini hanno bisogno di un bene che sia totale, del corpo e dello spirito, costruito nella giustizia e nella verità, con animo fraterno e solidale, nella fiducia.
Altrimenti noi che “nati non siamo a viver come bruti” ci ritroveremmo come Dante “nella selva oscura, chè la diritta via era smarrita”.
L’Alighieri nel cammino della sua ricerca , umana – divina, trova chi lo accompagna. Gesù ci indica Maria, e Maria ci dice: “Fate tutto quello che Egli vi dirà”.