Il Patriarca di Venezia ha voluto esprimere un appello alla pace e alla solidarietà nei confronti del conflitto armato che sta ferendo la regione armena del Nagorno Karabah, nel Caucaso per opera del Azerbaijan supportato dalla limitrofa Turchia. Il silenzio dei principali mezzi di comunicazione sulla tragico conflitto in corso, interpella tutti noi a prenderne consapevolezza.
Come Patriarca di Venezia, città che da più di tre secoli ospita l’Abbazia madre della Congregazione Armena Mechitarista, intendo manifestare sentimenti di particolare vicinanza al caro, e già tanto provato, popolo armeno per l’ora drammatica che sta vivendo. Un popolo anticamente cristiano, il cui destino sembra quello di una particolare vocazione al martirio. Un popolo, antichissimo custode della fede nel Risorto, che ha fatto della Croce di Cristo il segno pervasivo di tutta la sua espressione spirituale, letteraria e artistica, e così profondamente segnato dalla Croce nella sua stessa esistenza da risultarne crocifisso esso stesso con Cristo, in ondate ricorrenti e conti‐nue di sofferenze che nei secoli si sono su di esso abbattute.
Mentre esprimo i più commossi sentimenti di vicinanza al caro popolo armeno e alle loro famiglie per le molte vittime nel conflitto in corso, con vivo dolore per tutti i caduti di ambo le parti e i loro cari, invito tutti i presbiteri e i fedeli del Patriarcato di Venezia a rivolgere le loro preghiere alla Vergine Maria, in questo mese di ottobre, affinché, grazie alla sua potente intercessione presso il suo Figlio, possa tornare quanto prima la pace in quelle terre martoriate e si possano ristabilire le condizioni di pacifica convivenza.
Il Signore benedica il popolo dell’Armenia con i suoi Pastori ed illumini i governanti di tutte le potenze coinvolte e di quelle che possono concorrere sullo scenario internazionale affinché sia ristabilita con giustizia la pace nel Caucaso.
+ Francesco Moraglia