LA FEDE E LE NOSTRE PRIORITA’
Il Vangelo di questa domenica contiene la celebre disputa sul tributo da pagare: la famosa citazione “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” spesso è stata interpretata, a ragione, come il criterio per disciplinare i rapporti tra la comunità civile e la Chiesa. Può sembrare una ermetica considerazione sulla quale devono districarsi gli addetti ai lavori e così immaginiamo nunzi apostolici e ambasciatori intenti a definire i confini tra la libertà religiosa e la sovranità degli stati oppure parroci e sindaci a contendersi l’autorità sul paese come nei film di don Camillo e Peppone.
Le considerazioni di Gesù, però, hanno sempre un significato più profondo, che riguarda la vita di ciascuno, non solo gli addetti ai lavori. Ogni persona si sente dire oggi: “restituisci a Dio quello che è di Dio”. È un invito esigente: cos’è che noi abbiamo che non sia di Dio e da lui affidato alla nostra vita? Abbiamo scelto di mantenere questo Vangelo anche per la Messa di Prima Comunione (della parrocchia di Asseggiano n.d.r.) nonostante non tratti come domenica scorsa un tema eucaristico. Il motivo di questa scelta è che nei nostri bambini non manca affatto la consapevolezza di quanto Gesù sia importante e di quanto prezioso e insostituibile sia il dono della Santa Comunione. Forse, invece, nel nostro stile di vita, nelle nostre famiglie, manca la consapevolezza che la salute, il tempo, il denaro, le tante cose che abbiamo non sono un possesso di cui decidere a piacimento, ma un dono affidato a ciascuno affinché ne faccia buon uso.
Fermarsi un’ora alla Domenica per celebrare questa realtà della nostra vita è una grande opportunità, prima ancora che un precetto. La fatica di essere fedeli all’appuntamento della Messa si radica nella presunzione che la nostra libertà risponde solo a noi stessi e invece, come dice San Paolo, è vero che “Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio”. Questa consapevolezza che ci porta ad interpretare ogni evento della vita in relazione con Dio non ci sottrae dall’altra esigenza: vivere nella nostra società con responsabilità e contribuire al bene di tutti. In questo tempo di epidemia si capisce ancora meglio l’importanza di questo contributo. Gesù non accetta facili evasioni, ci propone una misura alta. Fidiamoci!
Tratto da “L’eco di Asseggiano” n. 1579, www.parrocchiasseggiano.it