UNA VITA VERA NON SI CERCA SU GOOGLE
Chi ha compiti educativi capita che abbia momenti di sconforto nel suo lavoro e specialmente con le nuove generazioni: esso non deriva da comportamenti ribelli e dirompenti, molto spesso ci si scontra con l’indolenza e con l’incapacità di costruire cose buone e vere. I ragazzi fanno molta fatica a intuire la necessità di pensare, di preparare e di progettare per poter avere qualcosa di bello. Faticano a cogliere l’importanza di vincere il torpore che guarda tutto in maniera svogliata. I motori di ricerca accessibili dai cellulari ci infondono la presunzione che tutto sia a portata di mano subito: che si possa rimediare a tutte le dimenticanze e a tutte le impreparazioni con pochi tratti del pollice sullo schermo. Oramai i servizi di vendita on line fanno a gara a portarti entro 24 ore ogni cosa: nelle grandi città si possono ricevere nella stessa giornata. Tutto subito perché l’ho pensato.
La vigilanza e la preparazione invece sono due realtà che ci ricordano la distanza che c’è tra la realtà e i nostri pensieri, i nostri desideri. Se annulliamo questa distanza illudendoci che non serva prepararsi e non serva essere svegli, perdiamo di vista la realtà e con essa, nonostante molti slogan dicano il contrario, perdiamo anche i progetti e i desideri. Il desiderio di bene per la nostra vita vive insieme alla possibilità concreta che esso si realizzi: Gesù viene a dirci che la realtà più bella e più vera verso cui tendiamo è il Regno di Dio. Esso richiede di essere desiderato, atteso, preparato in ogni fibra della nostra umanità. Ci dice anche che questa logica del Regno di Dio è la stessa che anima tutte le cose belle e preziose della nostra vita: Vangelo e vita si illuminano l’un l’altra affinché possiamo essere felici.
Tratto da “L’eco di Asseggiano” n. 1585, www.parrocchiasseggiano.it