“Don, le Scritture sono complicate, dicono cose difficili da mettere in pratica, provengono da una cultura superata… Come potrei leggerle?”. Da studioso credente che cerca di capire e imparare, impegnando anche il cuore. Una sintesi perfetta? I discepoli di Emmaus: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?»: mente e cuore, dunque.
“Ma quanto tempo devo starci? Perché mi piacerebbe, ma non ho tempo… Ascolto comunque le letture della Messa… Sul presepe c’era scritto ‘Avvicinati’: ho meditato questa frase… Non era Parola di Dio?… Dico sempre le preghiere: non basta…?”.
Prima di tutto occorre procurarsi le vere fonti della Parola di Dio: meglio partire dai vangeli… Poi i modi per avvicinarsi al testo possono essere diversi. Una frase presa dal vangelo del giorno, oppure da quello della domenica precedente o successiva. Meditarla e pregarci su. La Parola è un dono da accogliere e servire, non un bene da consumare e smaltire. Vuole parlare a te. Un tempo scelto nella giornata, tendenzialmente sempre quello… un luogo silenzioso e ordinato. Un brano letto e riletto, una frase che ti colpisce. Ci rifletti su. E poi un piccolo proposito, molto concreto, ispirato dalla frase, o da una sua parola. Da lì può nascere anche la preghiera personale, o lo spunto per un esame di coscienza a fine giornata, o una domanda per cui mettersi alla ricerca di una risposta… Insomma non una parola da “lettura veloce”.
In chiesa possono leggere sia uomini che donne, lettori detti “di fatto”. Ma esiste il ministero (servizio) del lettorato “istituito”, cioè attribuito per mandato del vescovo. Prima, questa possibilità era solo per gli uomini; ora – da pochi giorni – papa Francesco l’ha estesa anche alle donne.
Il mandato è conferito dopo un percorso di formazione in cui sono curati molti aspetti del lettore: non solo quello tecnico (tono di voce, dizione, ecc.), ma anche quello spirituale, biblico e liturgico. Si proclama, infatti, non una parola qualsiasi, ma la Parola. È un affare serio.
Sarebbe bello che qualcuno dei nostri lettori si impegnasse in questo percorso, e aiutasse poi anche gli altri lettori che svolgono normalmente il servizio – e che ringraziamo molto – a viverlo nel modo più ricco e fruttuoso per chi ascolta.