
ISAIA PROFETA DI SPERANZA
Il tempo di Avvento è segnato da alcuni personaggi che lo caratterizzano in maniera particolare: Giovanni il Battista e Maria sopra tutti. Il tempo di Avvento è segnato anche dal libro del profeta Isaia che accompagna in maniera forte questo periodo (basti pensare soltanto ad alcuni testi: “la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele…” “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse…” “Voce di uno che grida nel deserto…” “il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce…”). Vale la pena fermarsi un attimo su questo libro.
In esso si racconta un’esperienza storica difficile, complessa, apparentemente priva di speranza. Muovono guerra a Gerusalemme prima i popoli vicini e poi la grande superpotenza del tempo, l’impero Assiro: non sembra ci possa essere scampo dall’assedio. Che fare? Con chi allearsi? In che cosa confidare? Ci sarà un futuro? In questa situazione Isaia ha parole dure di rimprovero per il popolo e per il re, ma ha soprattutto parole di speranza: Isaia vede la vita anche dove sembra la vita non possa fiorire, Isaia sa sperare contro ogni speranza, Isaia intravede già la luce anche quando manca ancora molto all’alba, Isaia è annunciatore di pace in tempo di guerra. Dio non abbandonerà il suo popolo: ci sarà una nuova guida che sarà giusto difensore dei poveri e dei deboli.
Isaia, poi, è il profeta della grandezza e della gloria di Dio. Dio è un’entità assoluta, purissima, qualcosa di grandioso profondamente diverso dalla piccolezza dell’uomo: è il tre volte Santo; la sua gloria è qualcosa di maestoso. Eppure, questo Dio è il Santo di Israele: Dio, nella sua grandezza, non è lontano dal suo popolo, dall’uomo.
Un’altra immagine che torna in questo libro è la strada: la strada del ritorno che percorreranno i ciechi e gli zoppi e tutti i popoli della terra, la strada che passa attraverso il deserto. Storicamente questa strada è quella del ritorno a Gerusalemme dall’esilio di Babilonia, ma diventa ogni strada che riporta alla vita. Questa strada, poi, riporta a una Gerusalemme nuova dove confluiscono tutti i popoli della terra: non è un semplice ritorno al passato ma un nuovo inizio.
Dentro a questo libro c’è molto della nostra vita: speranze, desideri, sogni, paure, momenti bui, incertezza del futuro, desiderio di pace, di giustizia, il sogno di un mondo migliore; la necessità di un nuovo inizio.
Perché il libro di Isaia è così legato al tempo di Avvento? Perché la luce che il popolo ha visto, il re giusto che porta la pace, il bambino nato dalla vergine è Gesù, e il tempo di Avvento serve anche per rendersi conto di ciò.
Don Marco