LA FESTA DELLA MADONNA DELLA SALUTE
“Tutto chiede salvezza” è il titolo di un libro autobiografico di Daniele Mencarelli da cui è stata tratta anche una serie televisiva. Il centro del racconto è il disagio legato alle malattie mentali. Il titolo di questa opera mi colpisce molto perché dice una verità profonda della vita di ogni uomo: indipendentemente dalla situazione che si ritrova a vivere, alla fin fine, ognuno cerca salvezza. Una salvezza che può trovare nomi diversi: la guarigione da una malattia; il riuscire a fare pace con i propri “demoni”, le proprie debolezze e fallimenti; il riuscire a trovare una risposta al perché di tante cose; la paura di fronte alla morte; il riuscire a tenere assieme i tanti aspetti della vita come il lavoro, gli affetti, i desideri, gli impegni; la gioia… tutto chiede salvezza: ciascuno di noi chiede salvezza.
Mi colpiva questo titolo e mi tornava in mente alle porte della festa della Madonna della Salute perché alla radice di questa festa c’è esattamente questa richiesta di salvezza. Nel 1600 la salvezza ha significato la liberazione dalla peste (tutti oramai conosciamo la storia); negli anni a seguire per le tante persone che vanno in pellegrinaggio alla basilica della Madonna della Salute la salvezza prende connotati diversi.
Se tutto chiede salvezza il problema diventa allora dove cercare, dove trovare tale salvezza, chi dà la salvezza. La Madonna della Salute ci ricorda che non siamo da soli “contro il mondo” obbligati a costruirci tale salvezza, ma che c’è un Salvatore. L’incontro con Cristo è veramente la risposta più profonda alla domanda più importante della nostra vita (tutto chiede salvezza, Cristo è il Salvatore…).
L’incontro con Cristo è sempre un invito a seguirlo, un invito, quindi, a mettersi in moto, in movimento, a vivere in una certa maniera. La salvezza, allora, non è qualcosa di statico, di “magico”, ma è un modo di vivere (il vivere come Gesù). Chiedere salvezza significa chiedere a Dio che ci faccia come Lui. Tutto chiede salvezza, solo Dio la da realmente.
Don Marco