
Pubblichiamo il “testamento spirituale” di don Luigi:
“Padre, è giunta l’ora…”
Signore Gesù, tu stavi pregando per te, ma anche per noi e con noi, e per me, che attendo la mia ora di venire a te.
Anch’io sono turbato…ma tu mi aiuti a pregare: “Padre…non la mia, ma la tua volontà sia fatta.” Nelle tue mani affido il mio spirito. E’ l’ora della “pienezza del tempo” in cui il Regno viene, con te che hai dato la vita per me, per tutti.
E’ l’ora della misericordia e della pienezza della vita in te.
Ho trascorso tanti anni, grazie alla tua bontà, “nel mondo”, creato da te per l’amore di papà e mamma, che ricordo e ringrazio sempre, confidando di ritrovarci nella luce gioiosa del Padre, assieme a quanti ho amato e mi hanno voluto bene. Particolarmente i miei fratelli Franco e Bepi, e i loro congiunti.
Battezzato, fatto cristiano, riconoscente della buona educazione ricevuta in famiglia, in Parrocchia, nell’ A.C. e in seminario, ho risposto alle tue chiamate a collaborare con tutti per una società fraterna e pacifica.
Consacrato prete dall’amabile Card. A. Roncalli (S. Giovanni XXIII), le sue “mani sulla testa” mi hanno accompagnato in tanti anni di ministero sacerdotale, con la gioia e l’entusiasmo del Concilio Vaticano II, che ha guidato tutto il mio servizio alla Chiesa, con la luce e la forza dello Spirito Santo.
Così ricordo e ringrazio tutti i miei Patriarchi, il Seminario, gli educatori, i sacerdoti, gli amici, le tante persone che ho incontrate e con le quali ho potuto collaborare, volendoci e facendo del bene.
Passando in rassegna oltre sessant’anni di ministero, quante occasioni, ambienti e situazioni di vita: parrocchie, Seminario, Scuole, A.C., ACLI e mondo del lavoro e giovanile, movimenti….
Ma soprattutto la parrocchia della Gazzera, , in cui ho amato e goduto di essere padre, fratello e amico per 33 anni da parroco, e poi da “Emerito”.
Cari fratelli, ho voluto e cercato il bene di tutti, con semplicità e discrezione, certo con i miei limiti e i miei difetti, di cui vi domando perdono, scusando i vostri.
Se avessi mancato verso qualcuno, o ci fosse stato qualche malinteso, vi assicuro che in me non c’è mai stato malanimo, e nel mio cuore tutto è dimenticato e perdonato.
Lascio, contento, il mio piccolo, modesto posto in questa vita, in cui ho cercato di essere fedele all’ideale di San Paolo : “Libero come son da tutti, di tutti mi sono messo a servizio, per guadagnare qualcuno a Cristo”, guardando con fiducia a quel posto che Gesù stesso ci ha assicurato (Giov. 14,1-3)
Accompagnato dalle vostre preghiere e affetto, a mano di S. Giuseppe e Maria Ausiliatrice, nella comunione dei santi, mi incammino verso il “mistero dell’Amore del Padre”, assicurandovi il mio ricordo e le mie preghiere.