LA DOMENICA DELLA GIOIA
Tutti cercano la gioia, tutti cercano la felicità. Quante cose sono state scritte e dette sulla gioia. Forse qualcuno ricorderà la poesia di Leopardi “ Il sabato del villaggio” dove si descrive la gioia dell’attesa della festa, quasi che l’attesa dia più felicità della festa stessa. Tra i proverbi (o luoghi comuni in questo caso) si sente spesso dire che i soldi non danno la felicità, ma aiutano (qualcuno aggiunge), ad indicare il nostro rapporto ambivalente con le cose: tutti sappiamo che le cose da sole non danno la felicità ma vogliamo sempre di più. Da molti anni diversi studi economici si sono concentrati sul tema della felicità. Scitovsky in un suo libro dice che pur aumentando il benessere economico le persone sono meno felici. Questo autore parla di due diversi tipi di beni: i beni di comfort e i beni di creatività. I primi si possono avere grazie alla disponibilità di reddito, sono beni materiali e il loro effetto dura molto poco (quindi danno poca felicità); i secondi invece sono beni ardui che richiedono uno sforzo e un investimento di energie per essere raggiunti (una camminata in montagna, imparare una lingua, imparare a suonare uno strumento musicale …) e danno una soddisfazione maggiore (quindi molta felicità). È indicativo anche che oggi, per misurare lo sviluppo e la qualità della vita, non si ritenga più sufficiente il PIL ma si cerchino altri indicatori, come l’Indice di Sviluppo Umano.
Tutto questo per dire che cosa? Che comunque la si voglia chiamare, progresso, felicità, qualità della vita, benessere…, la gioia resta il grande orizzonte che tutti vogliono raggiungere.
Oggi è la domenica della gioia che, oltre ad essere una pausa nel cammino di Avvento, ci invita a riflettere sulla gioia autentica e ci ricorda la gioia della presenza di Dio nella nostra vita. La gioia di Cristo è un po’ come la sua pace: un po’ strana, sicuramente diversa da come la immaginiamo (durante l’ultima cena Gesù dice ai suoi discepoli “vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la da il mondo io la do a voi.”). Del resto, nel Vangelo di questa domenica, avviene esattamente la stessa cosa: Giovanni il Battista è in carcere e sente raccontare ciò che fa e dice Gesù. Ciò che sente, però, non corrisponde a quanto aveva immaginato, all’idea del Messia che aveva. Ecco, allora, che sorge la domanda: ma sei tu il Messia o mi sono sbagliato e quindi devo aspettare qualcun altro? Dio è sempre oltre i nostri schemi ed è capace di sorprenderci. La gioia che Lui ci può dare forse va al di là dei nostri schemi ma è autentica: questa è la grande scommessa della fede.
Don Marco