
CHE BELLO CIO’ A CUI SIAMO CHIAMATI
“Siete diventati nuova creatura e vi siete rivestiti di Cristo. Questa veste bianca sia segno della vostra nuova dignità: aiutati dalle parole e dall’esempio dei vostri cari, portatela senza macchia per la vita eterna.” Sono le parole che sentiamo durante il battesimo dei bambini. Nel caso del battesimo di un adulto, le parole sono: “ricevete perciò la veste bianca e portatela senza macchia davanti al tribunale di nostro Signore Gesù Cristo, per avere la vita eterna.”
“Rivestiti di Cristo”, “nuova dignità”: tutte parole che rimandano a una novità, alla nascita di qualcosa che prima non c’era.
La vita di Cristo diventa la nostra vita. Non a caso il giorno della prima comunione si indossa la veste bianca: la vita nuova ricevuta nel battesimo è la vita di Gesù che celebriamo e riceviamo ogni domenica nell’Eucarestia.
Questa vita è una vita nuova che apre nuovi orizzonti: “portatela senza macchia per la vita eterna”. Che cos’è la vita eterna? Non soltanto la vita dopo la morte ma la vita stessa di Dio. Dio è pienezza di vita, di amore, di speranza. Questa pienezza ci viene donata: sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza, dice Gesù nel Vangelo di Giovanni.
Il Vangelo di questa domenica ci mostra come Gesù viva di questa vita e per questo la può donare. Gesù si trasfigura, mostra quello che noi chiamiamo il suo volto divino, di Figlio di Dio. Così facendo ci mostra un nuovo orizzonte, un qualcosa di inedito, di grande, di bello: un di più. La fede è sempre un’esperienza di questo di più.
Non a caso il percorso della quaresima continuerà con delle immagini che indicano questa pienezza: acqua, luce, vita.
Tutte queste parole, ancora una volta, possono sembrare astratte, retoriche, lontane dalla vita vera. Non è così. La verità è che tutti noi cerchiamo una pienezza, un senso. La questione è dove troviamo tutto ciò; se abbiamo capito e sperimentato che la fede apre a tutto ciò; se siamo interessati alla novità che può donare l’incontro con Cristo oppure se la vita va bene così com’è. In parole povere il tutto si riduce al fatto di essere interessati o no alla novità della vita di Dio che può diventare la vita di ciascuno.
Don Marco