Un olio per lottare

IMPARARE A SCEGLIERE

L’olio è un elemento che tutti noi conosciamo e che da sempre viene usato per molti motivi: alimento, combustibile, unguento, medicinale… Nell’antichità l’olio veniva usato dagli atleti nella lotta per sfuggire alla presa dell’avversario. L’olio dei Catecumeni (l’olio con cui viene fatta la prima unzione nel rito del battesimo) si rifà a questa tradizione e richiama la dimensione della lotta che accompagna la vita di ciascuno. Di che lotta si tratta? La lotta contro il peccato, contro il male. Presentata così, la questione sembra tratta da un film e suona un po’ come retorica vuota. Che cosa significa? Ogni uomo nella propria vita deve fare la fatica di imparare ad ascoltare e scegliere. Ascoltare le voci presenti nella coscienza di ciascuno. Non nel senso che ciascuno “sente le voci” (questo sarebbe preoccupante) ma nel senso che ciascuno di noi nel proprio cuore, nella propria coscienza, è abitato da desideri, pulsioni, forze che lo spingono a compiere delle cose piuttosto che altre. Ognuno deve fare la fatica di riconoscere queste spinte, “discernere” ciò che è bene e ciò che è male, ciò che fa bene e ciò che fa male, ciò che inganna e ciò che porta alla pienezza della vita, e, di conseguenza, saper dire dei si decisi e dei no fermi. Tutto questo richiede esercizio.

Tutto ciò vale anche per il cristiano che deve un po’ alla volta saper riconoscere e scegliere ciò che lo rende sempre più simile a Gesù.

È quanto ha vissuto Gesù nelle tentazioni.

L’unzione con l’olio dei catecumeni del battesimo ci ricorda che in questa lotta, in questo discernimento, non siamo da soli: Dio lotta con noi.

Quanto detto fin ora è un qualcosa di molto difficile da comprendere oggi. Se ciascuno decide ciò che è bene e ciò che è male, se è giusto fare ciò che “ci si sente di fare”, se alla fin fine ciò che conta è semplicemente non arrecare danno all’altro, allora non c’è un bene da scoprire, non c’è un groviglio (che spesso è il nostro cuore) da districare, non c’è un discernimento da compiere, non c’è una fatica da fare, ma semplicemente un’onda da seguire, una voglia non da educare ma da assecondare.

La quaresima ci invita a riscoprire questa dimensione della lotta e della fatica per aiutarci ad avere un cuore unificato, puro, sensibile e capace di discernimento e di scelta.

Don Marco

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