Questa domenica del Buon Pastore – così Gesù si presenta a noi – ci invita a riflettere e a pregare perché impariamo a conoscere la sua voce, che ci indica la strada buona perché la nostra vita sia bella e feconda. Comprendiamo perciò che è nostro bene rimanere in ascolto della sua “voce” che possiamo cogliere nel suo Vangelo, nelle Sacre Scritture e dalla Chiesa, come nell’intimo della nostra coscienza e nella quotidianità delle nostre vicende umane. Tutto ci parla e ci interroga, solo che noi siamo attenti, interessati, non superficiali, alienati dalle cose che fuggono via. Ma il Buon Pastore ci conosce perché ci ama, e ci parla perché ci desidera realizzati sulla strada che ci indica: la nostra vocazione.
La vocazione: non solo quella delle suore, dei frati o dei preti e diaconi, ma quella di tutti, la chiamata comune di ogni uomo o donna che viene a questo mondo.
Chiamati alla vita, all’amore, al servizio, nella famiglia, nel lavoro, nella società e nella Chiesa. E’ l’ “orientamento vocazionale” (che sto a fare a questo mondo?) che richiede un “continuo discernimento” (Signore, che vuoi che io faccia?).
E’ questa la via alla pienezza della vita, alla santità. Matura lentamente nella preghiera (ascolto di Dio) e nelle esperienze quotidiane (le nostre risposte alle domande della vita), sostenute dalla Parola di Dio e dai Sacramenti.
Il Buon Pastore ci conosce e ci parla; noi lo seguiamo, e Lui ci dà la pienezza della vita, nel tempo e per l’eternità, nel Padre e per lo Spirito Santo.