
E CHI SARA’ CRESIMATO?
Il Sacramento del Battesimo è un tutt’uno con la Cresima. Quando una persona viene battezzata da adulta, appena asciugata dall’acqua del Battesimo riceve l’unzione Crismale con le parole della Confermazione “Ricevi il Sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”. Nella stessa Messa del Battesimo e della Cresima il nuovo cristiano riceve anche la prima Santa Comunione. Quindi possiamo fare tranquillamente una parafrasi del Vangelo: “Chi crederà e sarà battezzato e cresimato sarà salvato”. Aggiungiamo un passo del Vangelo di Giovanni: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna”. Mettendo insieme questi semplici versetti appare evidente che i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana, Battesimo, Confermazione ed Eucaristia, sono lo strumento voluto da Gesù stesso per donarci la vita eterna. Tutti e tre insieme. Se Battesimo e Cresima si ricevono una volta per sempre, l’Eucaristia e la Santa Comunione sono un dono che accompagna di domenica in domenica tutta la vita.
Capite perché ogni parroco soffre profondamente quando è partecipe di dialoghi di questo tipo:
“Buongiorno Padre, ero venuta per iscrivere il piccolo al catechismo che anche sua sorella lo ha fatto qui”
“Bene signora, non c’è problema. E la grande come mai non ho ancora avuto occasione di conoscerla?”
“Perché ha già fatto tutto, Battesimo, Confessione, Comunione e Cresima, lei è a posto”.
Sipario.
Il motivo di sconforto più grande non è l’allontanamento della figlia maggiore: probabilmente non ha trovato alcuna proposta significativa per la sua vita di adolescente oppure ha deciso di rifiutare ritenendo più allettanti altre cose, bensì l’incapacità della madre di capire la superficialità (la stupidità?) di un discorso del genere.
Spesso questo atteggiamento è responsabilità anche di noi preti che non ci siamo preoccupati che le persone incontrassero Gesù e la sua salvezza. Ci è bastato che ricevessero i sacramenti come un timbro sulla tessera ma ciò non esime dalla responsabilità personale: chi crederà e sarà battezzato e parteciperà all’Eucaristia avrà la vita. E gli altri?
Gesù è chiaro in un caso: chi non crede si condanna da solo, è già stato condannato. Si colloca in una prospettiva di solitudine, di autonomia. E chi invece, la maggior parte, dice di credere ma non è disposto a vivere in maniera fedele i segni sacri che propone Cristo? Anche in questo Gesù è chiaro “Se non mangiate la carne del figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita”. Il mondo è pieno di gente che vive la sua vita lontano dalla Chiesa perché pensa di essere ugualmente vivo e contento. […]
Ciascuno di noi si senta personalmente responsabile nel dare un immagine di Chiesa e di cristiani che hanno incontrato la gioia e la vita vera che viene dal Vangelo.
Tratto da “L’eco di Asseggiano” n. 1609, www.parrocchiasseggiano.it