I frutti dello spirito

UNA VITA SECONDO LO SPIRITO

Provocati da quanto viviamo come comunità in queste settimane (il sacramento della cresima dei nostri ragazzi), continuiamo una riflessione sulla Spirito Santo, in particolare sui frutti dell’azione dello Spirito nella nostra vita. Ci lasciamo aiutare dalle parole di papa Francesco dell’udienza generale di mercoledì 27 ottobre 2021

E ora, sempre guidati da San Paolo, facciamo un passo ulteriore. Chiediamoci: che cosa succede quando incontriamo nella preghiera Gesù Crocifisso? Succede quello che accadde sotto la croce: Gesù consegna lo Spirito (cfr Gv 19,30),dona cioè la sua stessa vita. E lo Spirito, che scaturisce dalla Pasqua di Gesù, è il principio della vita spirituale. È Lui che cambia il cuore: non le nostre opere. È Lui che cambia il cuore, non le cose che noi facciamo, ma l’azione dello Spirito Santo in noi cambia il cuore! È Lui che guida la Chiesa, e noi siamo chiamati a obbedire alla sua azione, che spazia dove e come vuole…

Proprio il combattimento spirituale è un altro grande insegnamento della Lettera ai Galati. L’Apostolo presenta due fronti contrapposti: da una parte le «opere della carne», dall’altra il «frutto dello Spirito». Che cosa sono le opere della carne? Sono i comportamenti contrari allo Spirito di Dio. L’Apostolo le chiama opere della carne non perché nella nostra carne umana ci sia qualcosa di sbagliato o cattivo; anzi, abbiamo visto come egli insista sul realismo della carne umana portata da Cristo sulla croce! Carne è una parola che indica l’uomo nella sua dimensione solo terrena, chiuso in sé stesso, in una vita orizzontale, dove si seguono gli istinti mondani e si chiude la porta allo Spirito, che ci innalza e ci apre a Dio e agli altri. Ma la carne ricorda anche che tutto questo invecchia, che tutto questo passa, marcisce, mentre lo Spirito dà la vita. Paolo elenca dunque le opere della carne, che fanno riferimento all’uso egoistico della sessualità, alle pratiche magiche che sono idolatria e a quanto mina le relazioni interpersonali, come «discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie…» (cfr Gal 5,19-21 Tutto questo è il frutto – diciamo così – della carne, di un comportamento soltanto umano, “ammalatamente” umano. perché l’umano ha dei suoi valori, ma tutto questo è “ammalatamente” umano.

Il frutto dello Spirito, invece, è «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22): così dice Paolo. I cristiani, che nel battesimo si sono «rivestiti di Cristo» (Gal 3,27), sono chiamati a vivere così. Può essere un buon esercizio spirituale, per esempio, leggere l’elenco di San Paolo e guardare alla propria condotta, per vedere se corrisponde, se la nostra vita è veramente secondo lo Spirito Santo, se porta questi frutti. La mia vita produce questi frutti di amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé? Ad esempio, i primi tre elencati sono l’amore, la pace e la gioia: da qui si riconosce una persona abitata dallo Spirito Santo. Una persona che è in pace, che è gioiosa e che ama: con queste tre tracce si vede l’azione dello Spirito.

Come la maggior parte dei siti web, il nostro sito utilizza piccoli files di testo chiamati cookie salvati sul tuo dispositivo. Utilizziamo solo cookie tecnici sono necessari per il corretto funzionamento del sito e cookie statistici di terze parti che raccolgono dati statistici anonimi sull’utilizzo del sito.