UN DONO PREZIOSO PER CIASCUNO DI NOI
Le nostre due parrocchie vivono, nel mese di ottobre, il sacramento della Confermazione. La celebrazione di un sacramento è sempre qualcosa di più di un fatto privato: è dono e motivo di gioia per tutta la comunità. In particolare i sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Confermazione, Eucarestia) sono anche l’occasione per riscoprire i doni che ciascuno di noi ha ricevuto. Un’occasione per i genitori dei ragazzi che vivono questi sacramenti e per coloro che li accompagnano, ma non solo: un’occasione per tutti.
Il sacramento della Confermazione che viviamo in questo mese è un’occasione, quindi, per riscoprire la presenza e l’importanza dello Spirito Santo. Che cos’è, o meglio, chi è lo Spirito Santo? Che cosa fa, a che cosa serve? Possiamo vivere anche senza di Lui? Non sono, queste, domande banali o retoriche: di fronte allo Spirito Santo oggi rischiamo di essere in difficoltà perché può sembrare “qualcosa” di astratto, lontano dalla “concretezza” della vita.
In realtà lo Spirito Santo è estremamente concreto perché rende presente Dio nella vita di ciascuno. Dio è il dio della storia, Gesù si è fatto uomo per condividere la nostra esperienza ed ha promesso di essere sempre con noi: come è possibile oggi? Grazie allo Spirito Santo. Non è un caso che, nel sacramento dell’Eucarestia (il sacramento della presenza di Cristo per eccellenza) il memoriale delle parole di Gesù inizi con un riferimento allo Spirito Santo (ti preghiamo: santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito perché diventino per noi il Corpo e il Sangue…)
Dicevo: Dio è il dio della storia. Dio si rende presente in maniera speciale nei sacramenti. Questa modalità, però, non è l’unica. Nella vita ci sono esperienze che segnano in maniera particolare, che fanno intravedere qualcosa di bello, di grande, che “chiamano” a delle decisioni importanti. Nella vita ci sono incontri con persone che risultano significative, che segnano profondamente la storia di ciascuno.
È in questi incontri, in queste esperienze che lo Spirito rende presente Dio. La domanda, quindi, “a che cosa serve lo Spirito Santo?” diventa “ho bisogno di Dio nella mia vita?”
Dicevo che lo Spirito rende presente Gesù oggi. Se la parrocchia si costruisce attorno a Cristo, se è lo Spirito a rendere possibile la presenza di Cristo, allora senza lo Spirito Santo non esiste parrocchia.
Lo Spirito agisce anche in noi: ci fa diventare sempre più simili a Gesù. Tutto questo non tanto per poter dire di essere “bravi” ma per poter essere felici: più siamo simili a Gesù, infatti, più saremo uomini e donne veri e quindi realizzati e felici.
Non dobbiamo lasciarci ingannare: l’azione dello Spirito Santo non ha nulla a che fare con la magia. Per portare frutto ha bisogno di essere accolto, un po’ come le opportunità che possono trasformare radicalmente la vita ma che devono essere colte.
Chiediamo il dono dello Spirito per i nostri ragazzi, per le nostre comunità, per ciascuno di noi.
Don Marco