…MA LA VITA CONTINUA E ANCHE LA PARROCCHIA
Si sente spesso dire che le parrocchie si trovano ad affrontare sfide nuove, che serve una nuova evangelizzazione, che la Chiesa deve essere “in uscita” (forse una delle frasi più citate di papa Francesco). Se fate una ricerca su internet troverete un sacco di libri che parlano del futuro delle parrocchie, di nuove pastorali, di chiese vuote, di chiese semivuote, di ricerche sociologiche. Tutte provocazioni giuste; ma che cosa significano? Come comunità ci dovremo confrontare su questa questione. Io intanto mi chiedo se tutto ciò non significhi anche ripensare il nostro modo di concepire l’anno pastorale. In passato la colonna portante della vita delle parrocchie era l’iniziazione cristiana (bambini e ragazzi). Questo ha portato un po’ alla volta a far coincidere l’anno pastorale (e quindi il grosso delle iniziative parrocchiali) con l’anno scolastico: finita la scuola la parrocchia entra in modalità “estiva” in cui si fanno al massimo il Grest e i campi scuola.
È ancora corretta questa organizzazione? È ancora corretto costruire l’ossatura delle attività parrocchiali a partire dall’iniziazione cristiana, oppure la “partita fondamentale” si gioca da un’altra parte (ad esempio nel mondo degli adulti e dei giovani)? Me lo chiedo perché mi ha sempre colpito molto nelle altre parrocchie in cui sono stato il fatto che l’estate sia una grande parentesi in cui la parrocchia quasi scompare quando, in realtà, la vita delle persone continua come sempre. Certo, non sono ingenuo né sconnesso dalla realtà: so benissimo che, durante l’estate, i fine settimana sono spesso usati per andare in montagna o al mare: ma è proprio vero che tutti scompaiono per tre mesi?
Tutto questo per dire che cosa?
Che l’eucarestia domenicale non è prima di tutto un obbligo, ma un elemento della vita.
Che dobbiamo non dare più per scontate molte cose ma prendere sul serio un cambio di mentalità.
Che la parrocchia non chiude, non va in modalità “risparmio energetico”: certo riduciamo il numero delle S. Messe, molte persone a rotazione non ci sono, ma la vita della parrocchia continua, la bellezza dell’incontro domenicale continua e continua la possibilità di viverlo (anche nel luogo si è in vacanza).
Don Marco