
SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO
La festa di questa domenica, il Santissimo Corpo e Sangue di Gesù, ancora una volta ci offre l’occasione di interrogarci su una questione importante per la nostra comunità: il calo della partecipazione alla S. Messa.
Le parrocchie sono tornate a fare gli incontri di catechismo, le feste, le uscite, il Grest, i campiscuola… e la risposta a queste attività è simile ai tempi del pre-pandemia. Una delle cose che non è tornata alla partecipazione precedente al Covid è l’eucarestia domenicale.
Le motivazioni di questo calo possono essere molte. Forse l’interruzione forzata ha fatto emergere la fragilità motivazionale di una partecipazione legata all’abitudine: servono motivazioni forti per riprendere una abitudine interrotta. Forse la complessità degli impegni delle famiglie di oggi non permette una presenza continuativa.
Di fatto, l’esperienza che le parrocchie stanno vivendo è quella di essere cercate più per alcune attività che per la S. Messa domenicale.
Non voglio essere frainteso: queste poche righe non le scrivo per lamentarmi, per rimpiangere i “tempi andati”, per colpevolizzare quanti non partecipano più, per avere le chiese piene ecc.
Certo è che non possiamo restare indifferenti a tutto ciò, e non possiamo non chiederci se tra le motivazioni non ci sia anche la nostra fatica a mostrare la bellezza e l’importanza dell’eucarestia domenicale.
La S. Messa non è semplicemente una cosa da fare, non è un “problema” di obbligo o di coerenza: è una questione di “vita o di morte”. Lo so, sembro molto melodrammatico.
La festa di oggi ci aiuta a comprendere in che senso è questione “di via o di morte”. “Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”, sono le parole di Gesù che sentiamo nel Vangelo di questa domenica. L’eucarestia è l’incontro con Gesù che dona la sua vita a noi affinché possiamo avere la vita e averla in abbondanza. L’eucarestia è una questione di vita, la nostra. Per questo la S. Messa domenicale ha a che fare più che con l’abitudine e la tradizione, con le situazioni di vita che ciascuno si trova a vivere.
Tutto questo non deve essere mai dato per scontato: ciascuno di noi deve sempre cercare di ricordarlo a se stesso e mostrarlo agli altri.
Don Marco