Trinità, mistero di amore e comunione

La solennità della santissima Trinità che celebriamo oggi è la manifestazione dell’amore di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo. Dio stesso è in sé relazione, unico Dio in tre Persone che continuamente in relazione donano agli uomini la vita, l’amore. Nella storia della Chiesa questa verità fondamentale della nostra fede ha generato non poche difficoltà nella riflessione teologica; in effetti è più facile dirlo che pensarlo… qualcuno ha pensato a tre diversi “modi” di manifestarsi dell’unica persona di Dio, giocando sull’ambiguità del termine greco prosopon (maschera / attore poi traslitterato in latino come persona); qualcuno ha pensato anche a una “sottomissione” del Figlio e dello Spirito nei confronti del Padre secondo la quale è il Padre in realtà ad aver sofferto sulla croce, riducendo il Figlio ad una specie di comparsa… in poche parole, non è così facile affrontare questo tema!

Oggi? Magari non raggiungiamo l’apice filosofico e teologico di queste controversie storiche; sembra però che dilaghi una certa indifferenza nei confronti di Dio, un vivere come se Dio non esistesse, o per lo meno che non abbia nulla a che fare con noi. È tutto il concetto di persona ad essere in crisi, il suo essere in relazione, come costitutivo fondamentale dell’essere uomo-donna. A che cosa rischiamo di ridurre la persona? A ciò che possiede? A ciò che può produrre? Ai suoi sentimenti? Al suo “sentirsi” qualcuno-qualcosa?

Per-sona: l’essere in relazione è fondamentale, ci appartiene, è “iscritto” nel nostro DNA. Così Dio stesso ci viene rivelato da Gesù: non riesce a fare a meno di noi, di ciò che ha creato e amato. L’amore che scorre tra il Padre il Figlio e lo Spirito Santo è così immenso, incontenibile, potente che si riversa in ogni uomo e in ogni donna, in ogni essere.

Per-sona: ci viene messa nelle mani una grande responsabilità, quella di farci prossimi, di essere riflesso del Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore di fedeltà. E i doni di Dio non cadono mai a caso; egli sa bene che quanto egli ci dona, almeno potenzialmente, siamo capaci di accoglierlo e farlo fruttare. Fidiamoci allora di questo amore, di questo sguardo di predilezione. Amiamo la vita, le relazioni, lo stare insieme come comunità, le amicizie. È il modo più efficace di mettere KO il diavolo che tenta instancabilmente di seminare zizzania, discordia, divisione, sofferenze e morte nel mondo e nel cuore degli uomini.

Don Massimiliano

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